Quella che segue è la traduzione del thread su Twitter di Ásta Helgadóttir, ex membro del parlamento islandese. L’editoria tedesca ha fatto pressioni per 170 anni al fine di ottenere una tutela specifica per le notizie in base alla normativa sul copyright, ogni volta sostenendo che non avrebbe potuto sopravvivere senza tale ulteriore tutela. Tutela sempre rifiutata e comunque l’editoria è sopravvissuta. Oggi l’Europa potrebbe concedergliela comunque, approvando un pessimo testo della direttiva copyright.
1850: l’editoria tedesca chiede l’estensione del copyright alle news perché la nuova tecnologia (il telegramma) sta distruggendo il loro modello di business. Rifiutata.
1886: l’editoria tedesca chiede che le news siano tutelate dal copyright in base alla convenzione di Berna. La richiesta non viene accolta e l’eccezione per le news è prescritta.
1908: nel meeting di Berlino sulla convenzione di Berna, l’editoria tedesca chiede di limitare la possibilità di riprodurre le news in base al copyright. Rifiutata, in quanto il copyright è destinato alle riproduzioni intrinsecamente creative.
1908: la conferenza di Berlino ribadisce quindi la distinzione del 1886 tra produzione creativa e informazioni e notizie non creative con riferimento alla tutela da copyright.
1925: la conferenza sulla proprietà industriale dell'Aia respinge una proposta per rendere le news una di proprietà industriale, citando la decisione della convenzione di Berna.
Settantacinque anni di tentativi di rendere le news una proprietà intellettuale erano falliti. Cercare di tutelare le notizie in base al copyright sembrava essere senza speranza.
1920: la tecnologia wireless minaccia gli affermati editori della stampa tedesca. Il fatto che ogni proprietario di un dispositivo wireless possa ascoltare le notizie! Una bestemmia.
1920: il “furto delle news” esplode in Germania. Gli editori della grande stampa sono sbalorditi dal fatto che le persone non sono disposte a pagare una robusta tassa per comprare il loro materiale stampato.
1927: i tedeschi fanno lobbying per una risoluzione della Lega delle Nazioni che prevede la tutela del copyright per le notizie inedite, le notizie governative di pubblico dominio, ma le notizie pubblicate riguardavano ciascuna autorità nazionale.
1928: il ministero tedesco propone una legge sulla tutela della proprietà intellettuale a casa. “notizie miste con contenuti attuali e notizie quotidiane”
1928: l'emergere della radio è stato uno delle principali ragioni alla base della legge sulla stampa tedesca, in quanto minerebbe il settore delle notizie
1928-1933: il dibattito sulla nuova legge sulla stampa tedesca continua, ma non si conclude mai perché l'ascesa del governo nazista e le nuove leggi sul controllo della stampa la hanno resa ridondante.
1948: all'incontro di Bruxelles sulla Convenzione di Berna si sottolinea l'importanza che le notizie non siano coperte dalla protezione del copyright, poiché l'accesso alle notizie è necessario per la democrazia.
1965: La nuova legge sul diritto d'autore della nuova Germania Ovest è simile alle norme a tutela delle notizie della repubblica di Weimar del 1927.
1967: la conferenza di Stoccolma sulla Convenzione di Berna ribadisce ancora una volta che le notizie e le informazioni varie non devono essere sottoposte a copyright.
2013: il governo tedesco introduce un nuovo diritto connesso per gli editori online della stampa nello spirito della proposta del 1927. E’ un fallimento.
2015: il governo spagnolo introduce un nuovo diritto connesso per gli editori. Google News rimuove le notizie spagnole. Gli editori minori sono colpiti più dei grandi editori.
2016: la direttiva copyright dell'UE propone un nuovo diritto connesso su scala europea per gli editori, in effetti realizzando un sorta di tassa sulle news.
2019: la riforma della direttiva copyright dell'UE è quasi completata, e finiremo per avere in materia una prospettiva del tutto tedesca e un concetto sull'importanza delle notizie: la grande editoria deve fare più soldi. Occorre creare monopoli sull’informazione.
Una specifica tutela da copyright per gli editori di stampa è stata proposta più e più volte a livello internazionale e RIFIUTATA più e più volte, perché l'accesso alle notizie e alle informazioni è più importante per la società e le notizie non sono opere creative.
Invece, avremo presto un diritto connesso che darà agli editori un maggiore controllo sul flusso di informazioni e sulla diffusione di notizie online.
Il motivo: le perturbazioni derivanti dal digitale e la necessità di proteggere gli investimenti. Identico motivo proposto nel 1850, 1886, 1908, 1925, 1948, 1967. Eppure la stampa è sempre sopravvissuta.
Questa è una panoramica storica di come la lobby dell’editoria tedesca abbia esercitato per un secolo e mezzo forti pressioni per ottenere un monopolio su notizie e informazioni.
E adesso, nel 2019, questo potrebbe diventare realtà. L’informazione è potere: “chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato” (George Orwell 1984)
Fonti:
- Tworek, Heidi J. S. 2014. “Journalistic Statesmanship: Protecting the Press in Weimar Germany and Abroad.” German History
- The Berne Convention for the Protection of Literary and Artistic Works from 1886 to 1986, published by The International Bureau of Intellectual Property, Geneva 1986.