Come probabilmente molti di voi già sapranno, il 5 luglio il Parlamento europeo ha discusso sulla riforma della direttiva copyright (qui per ulteriori informazioni), decidendo di rinviare la decisione a settembre, il 12.
Tale progetto di riforma è stata aspramente criticato da molti. Tra i politici e parlamentari europei che più si sono distinti nella critica alla riforma, vi è indubbiamente Julia Reda, tramite il suo blog e non solo. E nell’ambito della campagna di informazione si è distinto anche il sito https://savethelink.org/me.
Uno dei fulcri della discussione, e quindi delle critiche rivolte al progetto di riforma riguarda la possibilità che l’articolo 13 della direttiva possa essere usato, per errore o strumentalmente, per oscurare siti o pagine online, con un evidente impatto sulla libertà di espressione. L’articolo in questione, infatti, istituzionalizzerebbe una prassi già adottata da alcune multinazionali, come Google. Critica che l'industria del copyright ha, ovviamente, respinto più volte, sostenendo la bontà degli strumenti utilizzati, cioè gli algoritmi deputati a scovare i contenuti in violazione online.
Ebbene, appare confermativo dei dubbi in materia, quello che è accaduto alcuni giorni dopo, e precisamente il 22 luglio 2018, quando il servizio Topple Track chiede a Google Search di rimuovere (link a Lumen) 23 url presenti sul motore di ricerca di Google, in quanto violerebbero i diritti d'autore di Gamble Breaux, una cantante australiana.
Stupisce nel leggere tra i siti dei quali si chiede la rimozione i seguenti:
- https://savethelink.org/me
- https://juliareda.eu/2018/05/censorship-machines-link-tax-finish-line/
Cioè, appunto, il sito savethelink.org e una pagina del sito di Julia Reda, nella quale critica diffusamente la norma della direttiva copyright.
I siti sono stati oscurati per qualche giorno (era possibile verificarlo tramite il parametro inurl del motore di ricerca di Google), come del resto ci racconta la stessa Julia Reda sul suo blog.
Ma non solo, tra i link dei quali si chiede la rimozione ci sono anche altre pagine che trattano di argomenti completamente avulsi dal copyright, che non contengono contenuti in violazione del copyright o che semplicemente discutono della riforma della direttiva copyright e di come possa essere, se approvata, pericolosa. Ad esempio:
- https://boingboing.net/2018/06/18/licensing-news.html (qui si critica l’art. 11 della direttiva copyright);
- https://torrentfreak.com/popular-torrent-and-streaming-sites-blocked-in-denmark-150327/ (qui si discute sull’efficacia dei blocchi dei siti di pirateria);
- http://www.spiegel.de/netzwelt/netzpolitik/leistungsschutzrecht-fuer-presseverleger-so-ein-quatschgesetz-a-1212697.html (articolo, in tedesco, che critica l’art. 11 della direttiva copyright);
- https://www.wbs-law.de/urheberrecht/eu-abstimmung-morgen-drohen-bald-upload-filter-und-gebuehren-fuer-links-77566/ (articolo sul voto contrario del Parlamento alla direttiva copyright);
- https://www.qatarairways.com/en-om/discover/europe.html (pagina della compagnia aerea del Qatar);
- https://www.mnb.hu/letoltes/useful-eu-links.pdf (pagina della Banca centrale ungherese, con l’indicazione di link a istituzione europee o nazionali);
- https://www.mapsofindia.com/indore/localities/vijay-nagar.html (pagina della mappa di una città dell’India);
- https://www.hindustantimes.com/india-vs-sri-lanka-2017/delhi-pollution-holds-up-play-in-india-vs-sri-lanka-test-visitors-wear-masks/story-22TYF7FjcXJlkzro7xz58I.html (pagina sull’inquinamento a New Delhi che causa l’interruzione di una partita);
- https://t3n.de/news/leistungsschutzrecht-linksteuer-uploadfilter-1086337/ (altro articolo che critica la direttiva copyright);
- https://politiken.dk/kultur/filmogtv/art5576491/Flere-streamer-ulovligt-tv-og-film (pagina che riguarda le iniziative danesi contro la pirateria);
- https://news.law.fordham.edu/facultyactivities/2013/04/29/speaker-labor-recruitment-and-its-regulation-in-the-us-mexico-central-america-corridor/ (problematiche relative al lavoro in Messico);
- https://ec.europa.eu/transport/road_safety/useful-links/eu-links_en (pagina della Commissione europea sulla mobilità e i trasporti);
- http://link2europe.pl/oferty-pracy/ (2 pagine riguardanti offerte di lavoro in Polonia).
Inoltre viene richiesta la rimozione anche di tre pagine che contengono solo strumenti online o offline (software) per estrarre l’audio da video (anche da Youtube), il cui uso non è automaticamente una violazione del copyright.
Foto: i link evidenziati in giallo NON violano il copyright
La scoperta, per così dire, è di EFF (Electronic Frontier Foundation) che ha contattato le parti in causa, ottenendo la conferma da parte di Google che la rimozione è avvenuta, e da parte di Symphonic Distribution (il titolare del servizio Topple Track) le scuse per l’impropria richiesta di rimozione, dovuta ad un bug del sistema.
Secondo EFF la vicenda è esemplificativa dell’impossibilità da parte di algoritmi automatizzati di non incorrere in errori di rimozione, e evidenzia una serie di numerosi errori che hanno interessato, tra gli altri:
- pagine di EFF riguardanti una causa tra EMI e MP£Tunes;
- un venditore online di musica autorizzato;
- una pagina di raccolta fondi, ed altro.
Topple Track prima era considerato uno dei membri “attendibili” del sistema Trusted Copyright Removal Program membership di Google. EFF annuncia che Google avrebbe rimosso il servizio dal programma a seguito degli errori di segnalazione.
Le problematiche sollevate a seguito della vicenda che, si ricorda, non è certo isolata, non sono poche. Da un lato ci sono numerosi utenti di servizi quale quello menzionato che pagano per un servizio inefficiente che addirittura causa danni a terzi. E poi ovviamente ci sono i danni causati ai terzi che si vedono rimuovere dal motore di ricerca pagine o interi siti per un errore di altri o un difetto dell’algoritmo di rimozione. Sono siti sui quali alcuni devono poter per i loro affari del tutto legittimi, oppure per esercitare diritti fondamentali, quali la libertà di espressione, partecipando così, come previsto anche dalla Carta costituzionale italiana, al dibattito democratico. E di questi errori non paga mai nessuno, nessuno risarcisce i danni. Eppure, nonostante lo stato di cose, l’Europa vorrebbe estendere questa prassi non priva di difetti e dannosa, a tutti i siti, imponendo l'obbligo di utilizzo di sistemi automatizzati (come quello di Topple Track) per la rimozione di contenuti online. Anzi, con la direttiva copyright nella formulazione in discussione i contenuti sarebbero controllati prima dell'immissione online, e quindi non sarebbero mai pubblicati.
Il pericolo è sempre più evidente.
Ricordo che il 26 agosto si terranno manifestazioni in tutta l’Europa contro le norme della direttiva copyright che chiedono l’introduzione di questi sistemi di filtraggio. E che il 12 settembre dovrebbe riprendere la discussione sull’approvazione, o meno, della riforma copyright.