Il Consiglio d’Europa in favore della libertà di espressione in rete

Consiglio d'EuropaIl 7 dicembre il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha adottato una dichiarazione in merito alla tutela della libertà di espressione e di associazione in rete. Il Consiglio d’Europa, da non confondere con enti od organizzazioni dell’Unione Europa, è un’organizzazione internazionale costituita il 1949 col Trattato di Londra, e che oggi conta 47 Stati membri. Il suo scopo è la tutela dei diritti dell’uomo, e si adopera per la stipula di trattati internazionali.


Il Consiglio sostiene che la libertà di espressione e il correlato diritto di informazione sono indispensabili per una vera democrazia, come del resto la libertà dei media che si occupano di informazione in quanto il loro ruolo di cane da guardia del potere può essere adeguatamente esercitato solo in assenza di pressioni. Ecco perché tali libertà e diritti devono essere garantite nel pieno rispetto dell’articolo 10 e 11 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo.

Le piattaforme online, come blog e social network, continua il Consiglio, stanno diventano sempre più importanti all’interno del dibattito democratico ed assumono un ruolo sempre maggiore nella diffusione delle informazioni, ed è per questo motivo che esse, anche se gestite da privati, svolgono un ruolo pubblico fondamentale, adiuvando il dibattito su temi di pubblico interesse.

La politica può influenzare direttamente od indirettamente tali piattaforme, come del resto attacchi hacker possono interferire sulla libertà di espressione e il diritto di ricevere informazioni.
Poiché, precisa il Consiglio, i fornitori di servizi online vengono sicuramente disincentivati ad ospitare piattaforme utilizzate per la diffusione di informazioni, se devono temere che il contenuto delle suddette piattaforme o di siti ospitati può determinare conseguenze legali anche nei loro confronti, si rende necessario agevolare questi nuovi attori dei media online al fine di non ledere le libertà e i diritti dei cittadini. In caso contrario tali soggetti potrebbero rifugiarsi nella censura dei contenuti per non doverne rispondere direttamente.

Il Comitato dei Ministri, quindi, conclude avvisando gli Stati membri della “gravità della violazione degli articoli 10 e 11 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo che possono derivare dalla pressione di matrice politica esercitata sulle piattaforme Internet gestite da privati e fornitori di servizi online, e di altri attacchi contro siti web dei media indipendenti”, sottolineando “la necessità di rafforzare le politiche che sostengono la libertà di espressione e il diritto di comunicare e ricevere informazioni”.

Pur ricordando che le iniziative del Consiglio d’Europa non sono vincolanti per gli Stati membri, questa è un’ulteriore ed autorevole voce che ricorda l’importanza della libertà di espressione quale elemento fondamentale di una democrazia, e che i continui tentativi di imporre restrizioni legislative ai fornitori di servizi online può porre a serio rischio tale libertà.