In alcuni paesi, come l'Africa, la pirateria è spesso uno strumento che consente una diffusione di contenuti che normalmente non potrebbero essere acquistati dai cittadini, oppure semplicemente perché l'accesso legale ai libri educativi e al software è spesso limitato se non addirittura non disponibile. Per non dimenticare il costo, spesso elevatissimo, delle pubblicazioni accademiche.
Nairobi, ad esempio, è una città con non più di 4 librerie, che propongono solo i libri più venduti.
Uno studio pubblicato dalla African Governance e Development Institute ha cercato di determinare come la pirateria colpisce l'alfabetizzazione e la diffusione della conoscenza, confrontando i dati di 11 paesi africani. Il documento, dal titolo "The Impact of Software Piracy on Inclusive Human Development: Evidence from Africa" si concentra sulla pirateria software, ma ha chiarissime implicazione anche con riferimento ai libri, e suggerisce che la pirateria ha i suoi aspetti positivi, in termini di sviluppo umano.
Tradizionalmente le nazioni industrializzate dipendono molto dalla protezione offerta dalle leggi in materia di proprietà intellettuale, laddove invece i paesi meno sviluppati preferiscono una più rapida disseminazione della conoscenza. Specialmente nel campo farmaceutico una bassa protezione consente alle nazioni più povere di ottenere farmaci essenziali, come quelli per la cura dell'Hiv.
Le nazioni che si avviano a diventare industrializzate sono oggetto di fortissime pressioni per la firma di trattati bilaterali e quindi realizzare riforme che rendano più tutelanti le norme in materia di proprietà intellettuale. La firma dei trattati bilaterali e l'ingresso di norme più restrittive in materia di copyright consente l'accesso al commercio internazionale e i conseguenziali vantaggi di crescita economica.
L'imposizione di regole restrittive in materia di proprietà intellettuale, però, determina severe limitazioni alla diffusione della conoscenza verso i poveri che non possono permettersi l'alto costo dei materiali accademici.
La conclusione è che l'adozione di regimi di tutela della proprietà intellettuale estremamente rigorosi ha un effetto negativo sulle persone e il loro sviluppo.
I ricercatori mettono, quindi, in guardia contro l'adozione di rigorose politiche anti-pirateria.